Storia:
Marrubiu (in sardo Marrùbiu) è un comune di 4.507 abitanti, situato nella provincia di Oristano, nella parte centro-occidentale della Sardegna. È un luogo che vanta una ricchezza di storia, tradizione e bellezze naturali.
L’area di Marrubiu fu abitata fin dai tempi preistorici, come attestano i molti reperti archeologici presenti nella zona, tra cui nuraghi e tombe di giganti.
Durante l’era romana , il territorio faceva parte della provincia di Sardegna et Corsica. C’erano piccoli insediamenti dediti all’agricoltura di sussistenza.
Nel Medioevo Marrubiu faceva parte del Giudicato di Arborea, una delle quattro entità politiche
indipendenti della Sardegna. Dopo la caduta dei giudicati, passò sotto il dominio aragonese e
successivamente sotto quello spagnolo.
Durante il regno sabaudo e poi quello italiano, Marrubiu rimase un centro rurale incentrato
sull’agricoltura, in particolare sulla coltivazione di cereali e sull’industria vinicola.
Nel XX secolo il paese crebbe e si sviluppò economicamente grazie alla ferrovia e alla vicinanza con
Oristano.
Attrazioni principali:
Marrubiu è un paese immerso nella pianura del Campidano, circondato da natura, storia e tradizioni
autentiche. Il centro storico conserva edifici di interesse come la chiesa di Sant’Anna, simbolo della
comunità, e le caratteristiche case in mattoni di fango e paglia, tipiche dell’architettura rurale sarda.
A pochi chilometri dal paese si trovano i rilievi del Monte Arci, un’area naturale protetta famosa per le sue antiche colate di ossidiana, un vetro vulcanico usato fin dalla preistoria. Qui è possibile fare escursioni tra boschi e sentieri panoramici, immersi in un paesaggio suggestivo.
Marrubiu è anche un paese ricco di tradizioni. Le feste religiose, come quella dedicata a Sant’Anna, sono momenti di grande partecipazione, con processioni, canti e danze popolari. La gastronomia locale, con piatti a base di prodotti della terra e della pastorizia, racconta la storia e la cultura del territorio attraverso sapori genuini e autentici.